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08 dic 2010

SOFIA

Ha un nome dolce, come il suono di un arpa pizzicata dalla brezza serale, e i suoi occhi trasmettono riflessi di luce dal sapore antico, come la sapienza dei popoli, perché non può che essere sapiente, Sofia. Lo dice il nome stesso, ma anche il sorriso talvolta triste, eppure sempre sincero, che mischia con le lacrime, quando, assieme al saluto, mormora qualcosa di sé, della sua storia.
27 nov 2010

PANE E DIRITTI

Ormai è diventata una consuetudine, ed è argomento che tiene banco, con più o meno spazio sui giornali, di questi tempi, la questione dell’emergenza freddo e dei ricoveri notturni per le persone senza dimora. Un esercito, in tutta Italia. Confesso che leggendo sull’argomento o anche venendo richiesto di un qualche intervento da parte di giornalisti, provo sentimenti contrapposti: di fastidio, di indignazione, rabbia e di impotenza.
Chissà per quale ragione (o forse la ragione è ben chiara, sia pure implicita) certe notizie che meriterebbero maggior spazio di quanto abitualmente ne abbiano, sono regolarmente relegate in qualche trafiletto di pagine interne dei giornali (quando sono riportate), o comunque occupano spazi del tutto inappropriati. E la notizia di cui ho letto oggi, è, a mio parere, una di quelle che meriterebbero un titolo da prima pagina con molti approfondimenti.
Non sono un politologo e quindi sono bel lontano dal volermi cimentare in analisi o prospettare scenari futuri riguardanti l’avvenire e lo sviluppo del quadro politico nazionale. Non posso però fare a meno di soffermarmi su un aspetto che ha attirato la mia curiosità oggi. Mi è suggerito da un servizio mandato in onda dal TG della 7 di questa sera, riguardante l’assise di Futuro e Libertà. Si metteva in evidenza un aspetto che altri telegiornali non hanno colto, e cioè come nel documento programmatico letto nell’occasione, ricorressero termini e concetti quasi identici a quello presentato, se ricordo bene, da Veltroni al Lingotto e come anche Fini sia ricorso ad una citazione, la stessa, identica, tolta dal libro del Piccolo Principe, che aveva usato sempre Veltroni nella già citata occasione.
Lo spunto per questa breve riflessione, me lo offre un servizio mandato in onda ieri alla TV. Mostrava le reazioni contrariate e talvolta scomposte da parte di personalità note del mondo dello spettacolo, perché si fingeva di non conoscerle. Evidentemente il successo purchessia, per talune persone, rappresenta una sorta di droga di cui non possono fare a meno; così come l’ apparire, l’essere riverite e osannate. Oppure salire i gradini della scala gerarchica in un qualsiasi contesto: contare più degli altri. Avere potere. Pare che una delle ragioni sostanziali per le quali, nonostante tutto, (e qui ciascuno ci metta tutte le possibili varianti dello scontento assai diffuso in ogni strato della popolazione italiana) l’attuale governo, e quindi maggioranza che lo sostiene, continua a galleggiare, risieda nel fatto che una gran parte degli attuali parlamentari abbia come unica ragione per non andare a nuove elezioni, il timore concreto di non essere rieletti e, peggio ancora, il fatto che se la legislatura si dovesse interrompere, non potrebbero, con l’attuale normativa, beneficiare delle relative indennità dovute agli ex parlamentari. Infatti è richiesto l’aver maturato almeno un’intera legislatura. Quindi sono mossi da nobilissimi ideali!. Di fronte a tanto sfacelo, mi consolo guardando con immensa…
Provatevi a riavvolgere il nastro della registrazione della brutale aggressione nei confronti della giovane rumena Maricica. E ora riguardatelo, immaginando le sorti capovolte: una giovane donna italiana- chiamatela con un nome qualsiasi di vostra conoscenza- e al posto del suo aggressore italiano metteteci un giovane rumeno. Un nome qualsiasi di fantasia fra quelli più ricorrenti e il gioco è fatto. Ora non rimane che immaginare la canea e le dimostrazioni che ne sarebbero seguite, per non palare di come ci si sarebbe buttata a capofitto la stampa. Il copione è abbastanza noto, anche perché episodi in tal senso ce ne sono stati e sappiamo bene cosa è successo. Ora riguardatevi il tifo da stadio degli amici del giovane aggressore italiano al momento del suo arresto…
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