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QUELLA LA'
Letto 2634 volte | Pubblicato in Sono forse io il custode di mio fratello?

C’è tanto disprezzo

dentro le tue parole,

quanta è la bramosia,

di possedermi adesso,

mentre mi passi a fianco,

con fare indifferente.

Lo leggo dentro

il tuo sguardo:

avido ed insolente.

Mi rubi con i tuoi occhi,

l’intimità del corpo

che sono costretta a vendere,

per trastullare i maschi,

viscidi come te.

Sono merce in bella mostra,

così vuole il mercato,

succosa e appariscente.

Ma dentro mi sento nuda,

spoglia, violata e triste.

Quanti comprano il corpo,

che ormai non mi appartiene,

bambini capricciosi;

uomini immaturi,

maschi perversi,

o soli…

Soli perché non amati

… oppure che non sanno amare,

credono di far l’amore…

Ancora non hanno appreso

che l’amore non si fa; si vive.

Ed io fingo; fingo per me

e per loro.

Ma è solo un grande imbroglio.

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