C’è tanto disprezzo
dentro le tue parole,
quanta è la bramosia,
di possedermi adesso,
mentre mi passi a fianco,
con fare indifferente.
Lo leggo dentro
il tuo sguardo:
avido ed insolente.
Mi rubi con i tuoi occhi,
l’intimità del corpo
che sono costretta a vendere,
per trastullare i maschi,
viscidi come te.
Sono merce in bella mostra,
così vuole il mercato,
succosa e appariscente.
Ma dentro mi sento nuda,
spoglia, violata e triste.
Quanti comprano il corpo,
che ormai non mi appartiene,
bambini capricciosi;
uomini immaturi,
maschi perversi,
o soli…
Soli perché non amati
… oppure che non sanno amare,
credono di far l’amore…
Ancora non hanno appreso
che l’amore non si fa; si vive.
Ed io fingo; fingo per me
e per loro.
Ma è solo un grande imbroglio.