La vita era a colori,
dentro il gruppo “dei pari”.
Tutto ci sorrideva,
in quel misto
di unità- complicità,
di confidenza,
di solidarietà,
che fuori non trovavamo.
Il cannone, scolpiva per noi
nuove parole:
linguaggio da iniziati,
levandoci paure e inibizioni;
“crescendoci” importanti;
… liberi.
Poi subentrasti tu,
fata Morgana infida
coi tuoi poteri magici…
le tue illusioni ottiche,
il gioco degli specchi,
i tuoi abbracci viscidi,
le tue promesse vane…
Mi trascinasti in fondo…
Precipitai all’inferno:
un tunnel scuro e vuoto
senza nessuna uscita.
Un Volto, (finalmente!),
mi ha tratto dal mio Ade;
un Volto su cui era scritto:
rispetto e amicizia.
Un Volto,
che mi ha chiamato “uomo”;
insegnandomi dignità.