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Ultima modifica Giovedì 27 Gennaio 2022 08:45
27 gen 2022
DISTINTI E DISTANTI
Scritto da Piergiorgio |
Letto 1088 volte | Pubblicato in Il mio blog
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Anche la giornata odierna della Memoria rischia, come tante altre ricorrenze, di diventare una mera celebrazione senz’anima se non è anche impegno concreto ad operare perché quanto avvenuto in passato non si ripeta mai più.

Ma anche impegno ad estirpare i presupposti filosofici, politici, sociali ed economici che resero possibile la tragedia del Novecento. Sottotraccia, e talvolta anche più visibilmente, tornano a manifestarsi comportamenti, propositi e agiti di chiara matrice nazifascista, che preoccupano, e che devono essere contrastati con decisione. Ma c’è una minaccia non meno preoccupante e forse sottovalutata costituita da un sentire piuttosto diffuso di indifferenza, quando non di aperta ostilità, nei confronti di migranti, di poveri, persone marginali, malati mentali ecc. Di quanti, in una parola, sono ritenuti un costo sociale, qualche cosa di improduttivo e di intralcio a chi scalpita per conseguire le proprie personali ambizioni. Per contro abbiamo una politica che pare avvitata su se stessa e incapace di dare risposte alle mille emergenze del Paese. Abbiamo un governo che proprio perché sostenuto da un coacervo di forze diverse (ma quanto diverse?) non può che realizzare obiettivi frutto di mediazioni al ribasso, vantaggiosi solamente per quanti hanno il piatto già bello pieno e gustoso. Basta uno sguardo distratto alle statistiche che enumerano un aumento della povertà e dei poveri in Italia, mentre, come già a livello mondiale, crescono i profitti e la ricchezza dei già ricchi. A pagare pesantemente l’attuale momento sono quanti già prima faticavano ad andare avanti. Crescono i prezzi di bollette e di beni di consumo ordinari a fronte di stipendi e pensioni ferme da tempo. Complice certo la pandemia, che però ha solo moltiplicato le criticità già esistenti, nel campo sanitario e in quello della scuola, stiamo vivendo situazioni difficili con risvolti davvero preoccupanti. A fronte di tutto questo ed altro ancora, crescono le spese per gli armamenti e nel cuore dell’Europa si sta giocando con il fuoco per pure ragioni strategiche e di dominio spacciate per nobili fini. Come sempre, le guerre hanno i loro cantori, e se mai dovesse scoppiare un conflitto in Ucraina, stiamone certi, si leverebbero voci a cantarlo per presentarcelo necessario ed umano. Siamo davvero dinanzi a due mondi distinti e distanti tra loro; da una parte le popolazioni bisognose di fatti e risposte agli infiniti problemi di sempre: lavoro casa, salute. Dall’altra chi detiene il potere finanziario ed economico di cui gli eserciti, sempre più armati, sono uno dei bracci operativi. Sarebbe sbagliato ritenerci impotenti. Possiamo contare, non rassegnarci all’esistente e starcene a braccia conserte ad aspettare un cambiamento dall’alto. Per quanto possa essere critica oggi la situazione e per quanto ci possa apparire buio il domani, ciascuno di noi può fare qualche cosa per cambiare in meglio e portare un po’ di luce. È quanto ci hanno trasmesso tante persone di ogni ceto sociale, di ogni età, di ogni fede che hanno attraversato tempi ben peggiori dei nostri e che magari sono morte nei campi di sterminio. Fare memoria di loro è anche questo: raccoglierne il testimone e fare la nostra parte.

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