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28 set 2021
FUORI DAL CORO
Scritto da Piergiorgio |
Letto 1064 volte | Pubblicato in Il mio blog
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C’era da aspettarselo che dopo quanto accaduto all’ormai  ex spin doctor del leader leghista, indagato per cessione di droga, Morisi, si scatenasse la reazione che abbiamo potuto leggere sulla stampa e più ancora sui vari social.

Reazioni talvolta scomposte e dello stesso segno che caratterizzavano i post di Salvini, a quanto pare suggeriti dallo stesso Morisi, a capo dello staff che si occupava della propaganda del senatore. Ci si potrebbe limitare a prenderne atto e magari aggiungere, a chiosa, il noto proverbio: chi semina vento raccoglie tempesta. Se non siamo migliori dei nostri avversari, quanto a uso delle parole, anche dure di condanna per atteggiamenti e linguaggio di quanti ci sono avversari, e li trasformiamo a nostra volta in nemici verso i quali tutto è legittimo, non siamo migliori di loro. Sarebbe inutile rifare la cronistoria di tutti le volgarità e i messaggi di odio, di disprezzo, di razzismo di cui trasudava il dire di Salvini nelle più diverse circostanze, e quando è accaduto, per quanto mi riguarda non ho mai. Ora però per la vicenda in questione sarà la magistratura a stabilire eventuali reati e responsabilità. A differenza del loro dire io no piego all’affermazione tante volte sentita e risentita: chi sbaglia paga. Credo che chiunque sbaglia, accanto alla doverosa sanzione, trovi anche sempre possibilità di redimersi, per usare un termine forse in disuso, ma che non possiamo espungere dal nostro lessico se non vogliamo precipitare nella barbarie. Le parole più umane che ho trovato e che condivido, tanto più che vengono da una persona che proprio da questi soggetti oggi all’onore (disonore) della cronaca ha subito un vero è proprio linciaggio, sono quelle di Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano ammazzato da chi doveva custodirlo in carcere. Eccole in un suo post su Instagram: «Ora so che tutte le durissime prese di posizione di Matteo Salvini contro Stefano Cucchi e la mia famiglia hanno un volto: Luca Morisi, indagato dalla Procura di Verona per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Così almeno leggo sui giornali. Leggo delle sue pubbliche scuse a Salvini ed al partito: ‘Ho delle fragilità irrisolte’. Così si giustifica. Quanta gratuita sofferenza ci ha inflitto oltre al dolore per Stefano. Eppure io lo perdono. Lo perdono perché mi piace pensare che abbia capito e che ora condivida la disperazione che portiamo sulle spalle. Lo perdono. Sì. Però Stefano lo hanno ammazzato». Grazie Ilaria per queste tue coraggiose parole.

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