Marito e moglie uniti nella morte, titola il quotidiano l’Adige oggi, parlando della scomparsa di due coniugi, Lino e Anna, a distanza di mezz’ora di tempo l’uno dall’altra. Io preferisco dire: uniti per la vita. Accade, talvolta, che due persone che si sono amate per una vita intera, quarantotto anni, in questo caso, se ne vadano quasi tenendosi per mano, così come hanno fatto durante i loro lunghi giorni assieme. È una notizia che colpisce e suscita sentimenti di riflessione. Per qualcuno forse anche di invidia.
Io no saprei se c’entra il caso o meno e mi pare anche, tutto sommato, poco rilevante andare ad indagare le cause. Mi piace semplicemente pensare che fra i due ci fosse un tale comunione di vita e di sentimenti che, quando il primo dei due si è affacciato sul confine che separa questa esistenza dall’altra, abbia sentito l’impulso, il desiderio, di mandare un messaggio all’altra e questa si sia messa al suo fianco, come era abituata a fare da sempre e, assieme, si siano incamminati verso l’oltre. Legami così stretti, ancorché misteriosi, credo possano esistere e avere degli esiti per noi incomprensibili. La cosa bella, è la conferma che l’amore è più forte della morte e certamente il caso di Lino e Anna ne è in qualche modo la riprova. Almeno così a me piace pensare.
