Domani si celebra il Santo di Assisi, un santo che mi è molto caro. Quello vero, però, non quello un po’ svampito, un po’ hippy e sdolcinato come talvolta è stato rappresentato. Una persona, Francesco d’Assisi, che ha preso davvero seriamente il vangelo e il messaggio profondo di fraternità e di dono verso l’altro, qualunque altro.
Riflettevo a cosa avrebbe pensato e fatto, in queste ore, vedendo il genere di protesta scelto dai produttori di latte, per rivendicare quanto ritengono spetti loro in ordine al costo del latte alla produzione. Non ho potuto fare a meno, vedendo le immagini del latte versato a migliaia di litri in campagna, confrontarle con quelle che dovunque sulla rete si possono reperire e che riguardano quanti soffrono e muoiono di fame. Io non discuto, riguardo le loro rivendicazioni, ma non posso fare a meno di chiedermi: era la sola modalità di protestare? Davvero non poteva essercene un’altra? A me, quanto hanno fatto, pare un crimine contro l’umanità. Certo, un crimine che nessuna legge punisce, ma pur sempre un crimine. Se potevano avere mille e una ragione dalla loro parte, con quanto fatto, a mio avviso, hanno conseguito un torto così grande che le annulla tutte. No, davvero, non posso solidarizzare con voi.