Le grida di dolore; il pianto dei bambini,
lo strazio di corpi martoriati come stracci abbandonati
lungo strada,
le invocazioni tacite di aiuto,
ci raggiungono discontinue, lacunose,
dalle periferie del mondo.
Si arrestano in scatti muti, fotogrammi rubati con pericolo
da pochi coraggiosi inascoltati,
mentre sediamo a sera consumando con il pasto
brandelli di telegiornale.
Poi si perdono, inghiottite in pubblicità che li cancella,
… che più bianco non si può.
Ritornano, attutite, qualche volta, nella notte,
e in questa giornata tiepida di primavera:
dentro i flutti delle acque che il torrente, camminandogli accanto,
mi rimanda,
che le foglie irrequiete dei platani impettiti
sugli attenti,
non riescono a tacere.