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Siria
Letto 2609 volte | Pubblicato in Sono forse io il custode di mio fratello?

Le grida di dolore; il pianto dei bambini,

lo strazio di corpi martoriati come stracci abbandonati

lungo strada,

le invocazioni tacite di aiuto,

ci raggiungono discontinue, lacunose,

dalle periferie del mondo.

Si arrestano in scatti muti, fotogrammi rubati con pericolo

da pochi coraggiosi inascoltati,

mentre sediamo a sera consumando con il pasto

brandelli di telegiornale.

Poi si perdono, inghiottite in pubblicità che li cancella,

… che più bianco non si può.

Ritornano, attutite, qualche volta, nella notte,

e in questa giornata tiepida di primavera:

dentro i flutti delle acque che il torrente, camminandogli accanto,

mi rimanda,

che le foglie irrequiete dei platani impettiti

sugli attenti,

non riescono a tacere.

 

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