Gridate, urlate il suo nome,
coetanee che uscite festanti
da scuola
in questo autunno incipiente.
Non lasciatelo cadere nell’oblio
gridatelo al cielo e alla terra
urlate con forza: Malala!
Che sentano tutti,
anche quanti non vogliono
udire.
Sorridete ancora alla vita;
la stessa che a lei hanno preteso
strappare
perché, come voi,
voleva riconosciuto il diritto
di esistere: donna e persona.
Gridate forte il suo nome,
ragazze ragazzi e di oggi,
non lasciate cadere nell’oblio la sua storia
e quanto ci ha raccontato.
Giovani, a voi appartiene il suo sogno!
Lo dovete sognare con lei,
adesso che combatte tra la morte e la vita.
Pretendete, in suo nome,
che non accada mai più!
In nessuna parte del mondo.
Gridate il suo nome
fino a farvi sentire da lei
in quel letto d’ ospedale.
Il vostro grido le doni ancora forza,
e coraggio di lottare.
Gridate contro i suoi attentatori !
Sappiano che Malala non è sola.
Nei suoi occhi, neri, profondi,
io ho visto la meglio gioventù
del presente;
quella che esige rispetto, dignità per ciascuno.
Giovani, gridate ai suoi assassini
che il loro mondo è cosa vecchia;
senza futuro,
perché si regge su presupposti di morte