Share to Facebook Share to Twitter Share to Linkedin 

Articoli più letti

02-05-2009

NON RIESCO A RASSEGNARMI

Miguel, è un nome che suona dolce come un claves. E tu eri una persona...

03-05-2009

SOLTANTO BARBARIE

  Cara Delara Darabi, io non so se tu eri colpevole come ti sare...

18-05-2009

ERA SOLTANTO UN SOGNO

Il barcone veleggiava, sì fa per dire, verso le coste africa...

06-06-2009

LO SPORT PREFERITO

Ci vuole un genio per fare le vere domande- diceva Oscar Wilde- e non ...

Ultima modifica Martedì 25 Luglio 2023 08:24
25 lug 2023
ROTTE DI MORTE
Scritto da Piergiorgio |
Letto 548 volte | Pubblicato in Il mio blog
Dimensione carattere Riduci grandezza carattere incrementa grandezza carattere
Valuta questo articolo
(0 voti)

Ormai non è più soltanto il mare a costituire una via di morte per quanti sfuggono da situazioni di vita impossibili. Si è aggiunto pure il deserto.

Non che prima di oggi non fosse anche quello già percorso da persone in cammino verso un altrove perseguito a prezzo di dolore e morte, soltanto che adesso, più che in passato, si sono aggiunti muri invalicabili costituiti da respingimenti da parte di forze di polizia e/o di milizie pagate da noi perché si occupino di respingere verso morte certa i disperati che noi non vogliamo accogliere. Si afferma senza vergogna che ciò che si intende perseguire sono i trafficanti di uomini ma, come si è sempre fatto, sono proprio sovente costoro a beneficiare, direttamente o indirettamente, dei cospicui finanziamenti che noi, paesi occidentali, forniamo a Paesi ai quali chiediamo di fare il lavoro sporco per noi. È quanto accade da sempre in Libia, è il lavoro che abbiamo appaltato alla Turchia ed ora è quanto stiamo realizzando con la Tunisia. Tutti Paesi, lo sappiamo bene, retti da consolidate democrazia, rispettose dei diritti umani. Viene il voltastomaco soltanto a pensarci. Indigna vedere quanto i nostri governanti sia a livello nazionale sia a livello europeo siano prodighi di sorrisi, strette di mano e pacche sulle spalle ai loro pari, capi di governo dei Paesi ai quali viene chiesto di sigillare nel silenzio e possibilmente nell’invisibilità il grido di dolore, i volti e i corpi di questi nostri fratelli e sorelle che hanno l’unico torto di voler vivere e vivere con dignità.

Allo stesso tempo non si lesinano risorse sulle spese militari, la produzione e il commercio delle armi. Sempre i nome della democrazia e del diritto, sia chiaro. Che ne siamo consapevoli o meno è in nome del diritto, il nostro, che concorriamo all’uccisione di tante persone nel mondo e abbiamo pure l’ardire di definirci gli eredi della civiltà occidentale e pure cristiani. Forse lo siamo religiosamente, ma non certo esistenzialmente. Dovremmo anzi vergognarci di dirci seguaci del Nazareno e se lo facciamo, dobbiamo sapere che stiamo bestemmiando il nome santo di Dio.

Contatti

Da:
Oggetto:
Nome:
Messaggio:
Please enter the following
 Help us prevent SPAM!

Accesso riservato

Copyright & Credits

I contenuti di questo sito non possono essere riprodotti, copiati, manipolati, pubblicati, trasferiti o caricati, con nessun mezzo, senza il consenso scritto dell'autore.

E' vietata l'utilizzazione, anche parziale, sia per scopi commerciali che no profit.

Chi avesse interesse ad usufruire di contenuti di questo sito è pregato di contattarmi.


Contatore visite

1525105
OggiOggi184
IeriIeri1407
Questa settimanaQuesta settimana2210
Questo meseQuesto mese184
TuttiTutti1525105