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Ultima modifica Domenica 20 Ottobre 2013 16:34
20 ott 2013
IL GIUDICE E LA VEDOVA
Scritto da Piergiorgio |
Letto 3574 volte | Pubblicato in Il mio blog
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È corso un mormorio di disapprovazione. O perlomeno così mi è parso, prestando ascolto al vocio che proveniva dalla mia sinistra. Poi quel rumore s’è zittito all’improvviso, ma il fatto che fosse coinciso con quanto aveva appena detto il prete, mi ha indotto a ritenere che si fosse trattato proprio di un moto di biasimo per le parole appena udite.

«La vedova» ha esordito il celebrante, commentando il vangelo odierno, «è simbolo e patrona di tutti gli scocciatori che anche noi incontriamo lungo le nostre strade. E noi siamo come quel giudice disonesto di cui parla la parabola odierna. E Dio sta dalla parte degli scocciatori! C’è poco da dire» ha rincarato la dose, «il vangelo è così. Dio agisce così; che ci piaccia o meno». È stato a questo punto, o forse poco dopo, quando ha preso ad esempio quanto accade a Lampedusa, per attualizzare il senso e il contenuto della parabola ascoltata, che mi è parso di sentire il mormorio scocciato di qualcuno dei presente. Dopo la messa mi sono tuffato nella lettura dei giornali e non ho potuto fare a meno di soffermarmi sulla notizia di questi giorni che narra della vicenda della giovane Kosovara espulsa dalla Francia e della mezza marcia indietro fatta dal presidente Hollande, che è parsa a molti un rammendo peggio del buco. Induce immensa tristezza apprendere che la maggioranza dei francesi, stando ai sondaggi, la pensa come i suoi governanti. O forse sono i loro governanti che agiscono come la pensa la maggioranza dei francesi, perché è questo che in genere avviene in politica. Non si opera secondo giustizia, ma secondo convenienza; per accontentare l’opinione pubblica, a prescindere. Ne abbiamo molti esempi anche in Italia. Da noi, qui in Trentino, siamo in campagna elettorale. Campeggiano manifesti sui quali è scritto in grande: PRIMA I TRENTINI. Fosse solo la forza politica, la Lega, tanto per cambiare, a proporlo, ci si potrebbe anche accontentare di un sorriso di sufficienza. Temo però che lo pensino in molti. E in questo concetto è racchiuso un modo di pensare che è uguale a quello del giudice sopra richiamato. Così come in tanti altri atteggiamenti che, se non vanno per la maggiore, di certo tengono banco. Tornando poi alla vicenda di Leonarda, la ragazza kosovara di cui abbiamo detto sopra, la vicenda è del tutto paradossale. Infatti, né lei, né i fratelli; neppure la madre, a rigore, sono del Kossovo, perché nate in Italia e da qui espulse tempo addietro. La famiglia di Leonarda è un esempio eclatante di quella giustizia ingiusta di cui il giudice del vangelo di oggi è il più tipico rappresentante. Le merci, è noto a tutti, girano liberamente ovunque nel mondo; le persone, al contrario, no. In specie i poveri o quelli che ne avrebbero maggior bisogno perché costretti a lasciare il paese di origine a causa di guerre, fame, persecuzioni. I ricchi, al contrario, si muovono come piace a loro anche se sono fior di delinquenti perché le loro carte di credito aprono qualsiasi frontiera; superano qualunque confine, e non trovano chi sbarri loro il passo, neppure tra i difensori della territorialità eretta a idolo cui inchinarsi. Il sabato è fatto per l’uomo, non il contrario, aveva detto Qualcuno molto tempo fa, intendendo dire che la legge, qualunque legge, dovrebbe essere al servizio del bene di ogni persona. Non è così, purtroppo! E non lo è neanche per molti che si dicono credenti. Lo conferma anche quel fremito che mi è parso di udire stamane a messa…

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