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13 lug 2011
PERCHÉ ASPETTARE?
Scritto da Piergiorgio |
Letto 15291 volte | Pubblicato in Il mio blog
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Premetto che non sono un economista, ma i conti della serva, come li sanno far tutti, penso di saperli fare un po’ anch’io. E sono questi che non mi tornano. In questi giorni di fibrillazione dei mercati e della politica italiana e internazionale, quello che ho sentito e letto, sono soltanto parole vecchie, superate. Le ricette proposte in modo bipartisan a ogni livello, per uscire dalla crisi economica che ormai da tempo percorre vari paesi, abbattendosi con modalità difformi su questo o quello, è sempre la stessa; lo stesso modello di sviluppo che ci ha portati all’attuale impasse e che ormai in molti avertono come non più perseguibile.
Eppure ci si ostina, nonostante tutto, a camminare sulla medesima strada. A perderci davvero sono sempre gli stessi, e a guadagnarci pure. Anzi, quanti sono, da criminali in quanti bianchi, responsabili in prima persona del disastro che affama e mette sul lastrico migliaia di persone, continuano a sedere ai posti di comando, incrementando via più i loro profitti. Eppure indicazioni, proposte serie e argomentate per intraprendere modi nuovi di fare economia, che non siano soltanto belle parole di cui far sfoggio, ne sono state individuate e suggerite molte; da molte teste pensanti degne di ascolto e di fiducia, almeno al pari di quanti passano, magari senza esserlo davvero, maestri su questi temi. Allora non resta altro da aggiungere, che constatare, amaramente, quanto gli interessi in gioco, di chi sta bene, e tiene stretto il potere in mano, siano così pervasivi e tenacemente difesi ad ogni costo, da far dubitare seriamente in qualche cambiamento vero. Tuttavia il gioco a rincorrere soluzioni che sono solo rattoppi, non può durare all’infinito. Prima o poi arriverà, e salato, il conto. Per tutti. Allora forse si cambierà di passo, ma non sarebbe meglio iniziare già da adesso?

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