In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
Quali sono le cose che il Padre ha nascosto ai sapienti e ai dotti e ha rivelato ai piccoli? Non credo che il Signore voglia fare discriminazioni di sorta, solo che ci sono persone restie ad aprirsi all’amore gratuito e misericordioso del Padre. I piccoli, i poveri, i semplici in questo senso sono più disponibili. Perché sono più buoni? Non necessariamente, ma certamente sono più consapevoli dei loro bisogni, delle loro necessità. Non è che il Padre ci voglia eterni ragazzini dipendenti come lo sono i figli non cresciuti nei confronti dei genitori, specialmente la mamma (pronunciata con tre m). Il Padre ama la nostra capacità e il nostro desiderio di diventare sempre più dotti e sapienti, ma di quella sapienza che arricchisce il vivere assieme, che crea fraternità e stabilisce rapporti di giustizia. Per conseguire tutto questo è necessario riconoscere che il realizzarlo non potrà mai essere solo frutto di nostri sforzi, di nostre abilità, ma dono del Padre. Questa consapevolezza ci farà stare di fronte ai fratelli in un atteggiamento di vera umiltà, come chi sa riconoscere le capacità ricevute come un dono da far fruttare donando.