Lo scorrere dei giorni, il passare degli anni e delle stagioni, concorre a comporre la sinfonia della nostra vita. Qualche volta vestiamo i panni di direttore d’orchestra; qualche altra, somigliamo a un unico strumento e, altre ancora, ci ritroviamo spettatori.
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questa categoria.Radici contorte;
limate dal tempo
e dai passi di molti,
ad indicare il cammino
del sentiero ritorto,
che sbocca su un ponte,
sospeso
nel vuoto.
Là in alto,
effluvio di luce
di un verde smeraldo,
che scende, e si frange,
tra massi possenti,
schiumando qui in basso
con voce di tuono.
La voce possente
sovrasta ogni cosa;
più oltre si perde,
si frange di luce,
brillando tra i sassi
che han color
di licheni.
…e perdermi
dentro
il tuo sguardo
or divenuto
limpido,
come acqua
di ruscello
garrulo.
La grazia
del tuo volto
illumina,
lo sguardo mio
più tenero;
e ti trafigge
l’anima.
Abbandonati
all’ impeto
della passione,
fremono
i nostro corpi
all’unisono;
e poi giacciamo
estatici.
Mi specchio nei tuoi occhi
e mi percuote un fremito,
che mi attraversa subito.
Abbandonato all’impeto,
dei baci tuoi più teneri,
traboccano i miei sensi,
come spumeggia il vino,
nei tini dell’autunno.
Sotto il mio corpo turgido,
tu ti modelli tutta.
Per me tu ti fai concava,
nido accogliente, umido.
Assieme dentro la nuvola,
di Fantasia più fervida,
planiamo sopra prati:
vallate, colli, monti,
e poi cascate limpide;
fino a toccare il limite,
del desiderio puro.
Dentro, il tramonto or scende;
la pace è ormai raggiunta.
Ed è accogliente il perdersi,
in un abbraccio unico:
un corpo, un solo spirito;
un fiato, un sol pensiero.