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26 agosto 1992
Letto 2550 volte | Pubblicato in Sono forse io il custode di mio fratello?

Le lacrime

non bastano

per lenire le ferite.

Sono tanti,

i perché senza risposta.

In questo mezzogiorno, s’è fatto buio fitto;

… come al Calvario.

Il sole si è oscurato,

e muore ancora l’Uomo,

ogni figlio di Uomo:

Bosnia Erzegovina,

Serbia,

Somalia,

Iraq,

Sudan,

Afganistan…

Giù, giù fino a Rostoh,

nella inquieta e ricca

Germania.

Sono i Gòlgota di oggi.

……….

Si muore al Sud di oppressione e fame;

si muore al Nord

perché di altro colore.

Sequenze interminabili:

di sofferenze

di agonie

di morti.

Occhi innocenti

e muti

al cielo sono rivolti.

Giù nei Pretori,

si gioca ancora a carte;

si gioca su chi puntare.

Beffardi chiedono:

“Sono forse io, il custode di mio fratello?”

 

Cristo, che della storia sei Signore,

lascia il tuo cielo; lascialo e torna

a stare in  mezzo a noi.

A camminare lungo le nostre vie.

Per queste strade polverose e sfatte.

Oh Dio che liberi e rinnovi,

dona coraggio e forza

e fede ancora,

perché si faccian sangue e carne

a rifiorir la vita;

questa nostra povera vita,

questa che non abbiamo noi.

Ed il tuo Regno venga,

sempre ed anche ora.

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