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Ottobre
Letto 2454 volte | Pubblicato in Orizzonti interiori

Quel passo

un poco stanco,

quel silenzioso ansare,

io lo conosco.

Il volto tuo,

Ottobre,

mi è ben noto

e faccio festa

ora che sei tornato.

Raccontami ancora,

come tu sai,

di amori immaginati,

oppur sognati,

sui banchi della scuola.

Guardavo,

trasognato,

di tra i vetri

di finestre grandi

come occhi spalancati

sul mondo che era fuori,

del tuo mantello

i colori improvvisati,

cangiare

giorno a giorno.

E tu, briccone e complice,

col tuo sorriso

malizioso e scaltro,

a farmi cenni per seguirti

in groppa al tuo cavallo alato,

fantasticando

sopra scenari

sconfinati e insoliti,

e grandi,

come i miei sogni.

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