8Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". ⁹Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? ¹⁰Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. ¹¹Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
¹²In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. ¹³E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. ¹⁴Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Gesù nella sua umanità è epifania di Dio, di quel Padre/Madre che ci ha narrato. Se vogliamo sapere qualche cosa del Dio narratoci da Gesù è a lui, alla sua vita che dobbiamo fare riferimento. Quanto più entriamo nella logica di Gesù e tanto più sarà offerto anche a noi di vivere in comunione con la fonte di ogni bene, con Dio, al punto da poter – ce lo assicura lo stesso Gesù – fare le opere che lui stesso ha compiuto, anzi, a farne anche di più grandi. Ci crediamo così poco, che preferiamo mantenerci dentro confini più ristretti e non comprendiamo che così facendo ci impediamo di crescere e diventare adulti nella fede. L’amore che ci viene offerto dal Padre è senza misura, se non quella che poniamo noi stessi, ma le restrizioni volute, da parte nostra, vanificano in qualche modo il dono stesso di Dio e intristiscono il nostro vivere. Lasciamoci compenetrare dall’amore di Dio senza riserve e senza porre limiti da parte nostra, godremo di una gioia che nessun altro può darci e faremo più bella la vita nostra e quella di tutti.