18 apr 2020
MA ESSI NON CREDETTERO
Scritto da Piergiorgio |
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Ma essi non credettero (Mc 16,9-15)

9 Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. 10 Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. 11 Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.

12 Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. 13 Anch'essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.

14 Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. 15 E disse loro: "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.

Vi è mai capitato di sentirvi dire da qualche persona: beato te che hai la fede. A me è successo più di una volta. Chi me lo diceva immagino che pensasse che, avendo fede, ero al riparo da incertezze e dubbi; che in qualche modo fossi più fortunato di lui o di lei. Ma non è così. Anche nel cuore di un credente c’è sempre un non credente e viceversa. La fede per altro non consiste nel ritenere per vero una serie di assunti, di verità di fede. Per dirla con le parole di un grande biblista italiano scomparso nel 2015, «la fede è fare, non un semplice sentire; è dare, non dire; è anche parlare, ma soprattutto agire, costruire cioè il regno di Dio sulla terra, il luogo dell’eguaglianza, della fraternità, della felicità di tutti e di ognuno». Anche quelli che sono vissuti con il Signore sono arrivati alla fede piena con fatica e gradualmente, così come a credere nella sua risurrezione. Il vangelo di oggi ci dice che non credettero a Maria di Magdala e neppure ai due in cammino verso la campagna, come scrive Marco. Quando apparve agli undici, mentre erano a tavola (richiamo all’eucarestia) li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. Anche noi crediamo sulla base della testimonianza di chi lo ha visto risorto, ma avere fede significa molto di più: accettare la sfida di vivere come ha vissuto lui, credendo che questo sia il modo migliore di vivere, nonostante le delusioni, le amarezze, i dubbi che ci possono sempre angustiare. Come vedete le persone credenti possono essere molto più e anche diverse di quelle che vanno in chiesa o professano a parole tutti gli articoli del credo. Compito nostro di noi cristiani è proclamare il Vangelo al mondo intero, ma come insegnava san Francesco, dovremmo farlo vivendolo e se ci è richiesto anche parlandone.

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