16 mar 2020
SI MISE IN CAMMINO
Scritto da Piergiorgio |
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Si mise in cammino (Lc 4,24-30)

 

Poi aggiunse: "In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. 25 Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26 ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. 27 C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro".

28 All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29 Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30 Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

In questo nostro tempo contrassegnato da paura, angosce e dolore a causa di un nemico subdolo che pare farsi beffe di tutto e tutti, il rischio per noi di lasciarci sopraffare dallo scoraggiamento è concreto. Anche noi, come il Maestro, possiamo sentirci rifiutati, non tanto perché ci sia qualcuno che non ci accoglie, ma proprio perché ci è impossibile sperimentare quei gesti di tenerezza, di amicizia, di affetto, di compagnia che fino a poco fa davamo per scontati e verso i quali magari non ponevamo alcuna attenzione. Ora ci mancano e ne comprendiamo tutta la pregnanza e il valore. Nel Signore possiamo trovare la forza per non fermarci alla prima reazione istintiva dettata dallo scoraggiamento. Come lui e assieme a lui siamo chiamati a passare in mezzo all’attuale temperie e metterci in cammino. Metterci in cammino verso un’umanità rinnovata capace più che in passato di esprimere al meglio la nostra vocazione alla socialità e alla relazionalità sana e sanante in grado di farci riscoprire la luminosità del volto dei fratelli, la loro importanza nella nostra vita e la bellezza di saperci guardare negli occhi come fratelli accomunati da un identico destino: la felicità di tutti e di ciascuno. Che il Signore Gesù ci aiuti con il suo Spirito a fare tesoro di ciò che ci suggerisce in questo presente doloroso e faticoso per rinascere a vita nuova.

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