“Mi hanno calpestata,
dappertutto;
erano in tanti a farlo.
Poi mi hanno
colpita
al ventre
con ascia.
Non so come,
sono viva.”
Povera
inerme
sorella
Taos.
Sedici anni
son pochi,
per vivere tanta
tragedia.
Chi muove le menti
le mani,
chi il cuore
di tanto assassini?
E perché?
A chi giova
tanto sangue
versato
sull’altare del nulla
più assurdo;
corpi squarciati,
violati,
quasi fossero
bestie al macello?
Algeria mattatoio
infinito!
Grido soffocato
due volte:
nel buio dagli assassini,
a occidente
dal silenzio interrotto
solo a tratti,
quando anche
il deserto più spoglio,
si fa grido
domanda
perché.
Poi,
cade ancora il silenzio,
come manto che copra
ogni cosa.
Fino al prossimo
Grido...