E non c’è quiete;
non c’è pace.
Neanche a sera;
… neppure
la notte.
Ti distendi, accanto a me,
dentro il letto.
Mi stringi,
ti avvinghi;
mi schernisci beffardo.
Non mi fai respirare
un istante.
Solleciti la mente
con dispetto.
Mi penetri da dentro,
nel più intimo
recesso.
Infine,
esausto,
mi abbandoni,
ma è solo un
momento;
poi riprendi,
con mio ancora
più gran
scoramento.