21 gen 2019
TANTO È LADRO CHI RUBA CHE CHI TIENE IL SACCO
Scritto da Piergiorgio |
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Uno sguardo, anche superficiale, all’ultimo rapporto Oxfam evidenzia quanto nel mondo le diseguaglianze economiche siano alla base delle profonde ingiustizie sulle quali si regge l’attuale modello di sviluppo.

«6 , SEI, ultramiliardari possiedono più risorse della metà più povera della terra. Nel nostro Paese il 5% più ricco detiene la stessa quota di ricchezza posseduta dal 90% più povero della popolazione» (fonte http://www.vita.it/it/). Naturalmente tutto questo non è imputabile a fattori casuali ma a precise scelte politiche. Alla base della crescente ricchezza dei super ricchi stanno politiche fiscali inique. Le conseguenze le paghiamo tutti noi, attraverso una progressiva perdita di garanzie e tutele sociali. Però si preferisce imputare la colpa del nostro star male a quanti nella scala sociale stanno più giù; ai migranti per esempio, quando anche costoro sono l’esito delle colossali ingiustizie presenti nel mondo. A prescindere dalle situazioni di conflitto e di guerre, anche queste frutto di precise strategie e convenienze geo politiche e strategiche, è del tutto evidente che a chi vive in paesi nei quali la vita non offre alcuna prospettiva di benessere, quando non addirittura di semplice sopravvivenza, non rimanga che cercare altrove un futuro migliore. Nessuno affronterebbe viaggi spaventosi se la prospettiva, o la speranza non offrisse orizzonti di vita migliore. Questo lo sanno bene anche quanti hanno costruito e costruiscono il loro consenso elettorale sulla paura paventando una invasione che nei numeri non esiste. Hanno buon gioco, costoro, partendo da una lettura abborracciata e frettolosa di reali situazioni di disagio presenti nel nostro Paese a dipingere una realtà in bianco e nero. Non fanno altro che ingrandire un particolare di una fotografia spacciandola per l’intero. Sono gli stessi che nel corso egli anni, e tutt’ora, si sono opposti e si oppongono ad una gestione del fenomeno migratorio razionale, sconfessando, disconoscendo e opponendosi a tutte quelle buone pratiche che hanno prodotto e producono inclusione, accettazione. Il decreto, ora legge, denominato sicurezza è l’esempio più eclatante e più prossimo di questo sovvertimento della realtà. Avviene così anche per quanto riguarda il soccorso dei migranti in mare. Sanno benissimo i nostri governanti e in governanti europei, compreso il ministro della Paura Salvini, quale sia la realtà della Libia, in quali condizioni di schiavitù vivano le persone lì detenute, come siano considerate merce di scarto doppiamente sfruttate. Prima derubate e costrette ad acquistare la loro libertà, poi buttate a mare nella vana speranza di poter raggiungere le nostre coste. Tutto questo avviene nel silenzio assordante delle istituzioni italiane ed europee che finanziano lautamente apparati di uno stato libico che non esiste, nel quale la corruzione e il gioco delle parti serve solo ad ingrassare persone e bande conosciute che lucrano sulla pelle dei migranti. Tutte queste cose il ministro della Paura e i suoi correi lo sanno perché ripetutamente documentato, ma preferiscono intestardirsi a sostenere che è colpa è delle ONG, ormai messe fuori gioco, se arrivano migranti da noi, solo perché insistono a salvarli dal naufragio. È il sovvertimento della realtà dei fatti. Evangelicamente definibile come il peccato contro lo Spirito, quello che  non può essere perdonato, perché si suggerisce che il bene è il male e viceversa. Come scrivevo in apertura, tanto è ladro (e qui possiamo sbizzarrirci con i termini da usare) chi ruba che chi tiene il sacco. La cosa che maggiormente stupisce e preoccupa è il consenso che stanno ottenendo ovunque in Europa e pure nel nostro Paese, narrazioni e scelte di politica economica, sociale e di gestione delle migrazioni che si inscrivono dentro questo modello imperante che non potrà non comportare un peggioramento delle condizioni di vita di tutti. «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità» sosteneva il gerarca nazista della propaganda, Goebbels. Bisogna dire che al presente ha trovato dei validi emuli, purtroppo! Un’ultima annotazione, per quanto riguarda l’Africa e la situazione di quel continente, la cartina allegata fotografa quale sia la sua situazione di sfruttamento.

 

 

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