Ieri si è festeggiato, e giustamente, in tante piazze d’Italia, perché il voto amministrativo ha decretato il successo di candidati, programmi e liste che finalmente hanno avuto il coraggio di prospettare modi nuovi di fare politica. Il voto ha anche dimostrato che la gente non è poi così del tutto assuefatta all’esistente; anzi, che se davvero viene offerta un’alternativa credibile, è disponibile a fare credito ed accettare il cambiamento che gli si propone.
Probabilmente il voto espresso in quest’ultima tornata elettorale è pure espressione di un desiderio di cambiamento che percorre l’intero Paese e che attende soltanto di potersi esprimere. Naturalmente non è sufficiente un cambio della guardia, per così dire, perché davvero si possa assistere all’inizio di una fase nuova. C’è bisogno pure di un cambio di passo e di modalità diversa di gestire il consenso ottenuto. C’è da augurarsi che i candidati appena eletti alla carica di sindaco e/o di presidente di provincia, le maggioranze che li sostengono, instaurino davvero un modo nuovo di fare politica, basato sull’ascolto dei cittadini, sulla partecipazione da parte degli stessi, sul coraggio di affrontare le sfide che si trovano davanti, avendo una visione ampia delle cose, capace di saper gettare il cuore oltre la siepe, per raggiungere gli obiettivi prefissati, che poi dovrebbero essere quelli che da sempre, la buona politica si propone: la costruzione di comunità solidali, accoglienti, giuste, nelle quali ha tutti sia dato poter vivere in modo dignitoso.