Confesso che vederli volteggiare nel cielo come degli splendidi rapaci, mi affascinano enormemente e immagino che volarci sia cosa emozionantissima. Ma la mia ammirazione finisce qui. Se penso che sono strumenti di distruzione e di morte, mi si stringe il cuore soltanto a pensarci. I caccia militari che da ieri sorvolano in missione di guerra i nostri cieli, prima di scaricare i loro ordigni di morte dal cielo libico, rappresentano la contraddizione vivente nella quale noi uomini del XXI secolo ci ritroviamo. Si doveva intervenire in Libia? Penso e immagino di sì. Il modo con il quale lo si sta facendo, è davvero l’unico possibile?
A questa domanda non riesco a rispondere con la stessa determinazione della precedente. Mi rendo conto che dal punto di vista pratico, disarmare, o comunque mettere nella condizione di non nuocere un esercito che stia massacrando una popolazione inerme, non sia proprio la stessa cosa che cercare di disarmare o neutralizzare un singolo rapinatore che minaccia degli ostaggi. È anche vero che non sono del tutto certo che le motivazioni che hanno spinto ad intraprendere l’iniziativa di guerra in corso, siano motivazioni del tutto trasparenti e dettate dal semplice intendimento di difendere cittadini innocenti. Se davvero le ragioni fossero queste, non si capirebbe perché mai in altri contesti di violenza tutt’ora in atto, la comunità internazionale stia a guardare. Non credo nel modo più assoluto che possano esistere guerre umanitarie; la semplice definizione in tal senso è un ossimoro. La guerra è sempre e solo un misfatto. Potrà, forse, rimanere, in astratto, l’ultima ratio, in talune situazioni contingenti, ma per favore non chiamiamola umanitaria. Voglio sperare che la così detta operazione “Odissey Dawn" (Odissea all'alba) termini nel più breve tempo possibile, con il minor numero di vittime possibile e che serva davvero ad impedire massacri di persone che chiedono soltanto di poter vivere da cittadini liberi e sovrani. Io non riesco ad entusiasmarmi per quanto sta avvenendo; tutt’altro. Mi sento in lutto e lo sarò fino a quando l’odissea sparirà e rimarrà soltanto l’alba.