27 mar 2019
LE FORCHE CAUDINE DELLA CITTADINANZA
Scritto da Piergiorgio |
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Alla fine pare si sia convinto anche Salvini della opportunità di concedere la cittadinanza italiana a Rami il ragazzino protagonista, assieme ai suoi compagni, della angosciante vicenda che lo ha visto prigioniero di uno squilibrato e pericoloso sequestratore.

E ben venga tale decisione, anche se non è possibile sottacere quanto sia strumentale e con tutta probabilità dettata da ragioni non propriamente nobili. Diciamo che da una parte si è voluto tenere in considerazione quanto sia elettoralmente rimunerante – perché anche i sostenitori di Salvini hanno bisogno di eroi – dall’altra ci saranno state pure “valide argomentazioni” da parte del suo compare di governo, come precisato dallo stesso Di Maio, per deciderlo a tale passo. Ma il sentire dell’ uno che e dell’altro vice primo ministro, e forse di tutti gli altri componenti il Governo gialloverde, tradisce una considerazione del diritto di cittadinanza come un beneficio, una benevola concessione da parte del “principe”; un uso accomodante secondo convenienza e interesse di parte di ciò che dovrebbe essere un diritto. Avvalora questa ipotesi quanto detto dallo stesso Salvini, che cioè  “Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare” e ancora: “Sì alla cittadinanza a Rami perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese”.

Insomma in questo nostro Paese per essere considerati cittadini non basta essere nati qui, sentirsi a tutti gli effetti italiani, fare la stessa vita di tutti noi, amare questo Paese; no, si devono compiere atti di eroismo che è un po’ come essere costretti a passare sotto novelle “forche caudine” come imposto dai sanniti all’esercito romando sconfitto. Quale idea di paese potranno farsi i molti esclusi che per nostra e loro fortuna non si dovranno cimentare con prove così terribili come quelle vissute da Rami e dai suoi compagni? Se poi volessimo approfondire quali debbano essere “i valori di questo paese” ai quali si richiama il ministro dell’interno, beh sarebbe interessante che ce lo spiegasse, perché francamente non credo proprio che i suoi siano anche i miei e neanche quelli ai quali fanno riferimento con tutta probabilità una grande fetta di italiani. Non credo proprio che i valori che ha in testa Salvini siano ad esempio l’accoglienza, la fraternità, la compassione, la condivisione, la solidarietà e via elencando. Non parrebbe, stando alle sue dichiarazioni e ai suoi atti di governo E dunque? Io spero e mi auguro vivamente che nessun ragazzino più debba raggiungere l’agognato traguardo della cittadinanza italiana attraverso la dimostrazione di particolari atti di coraggio, ma semplicemente attraverso la sua normale esistenza in vita in Italia e mediante il riconoscimento del suo diritto ad esistere nella sua diversità che fa così bello il nostro straordinario Paese.

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