12 lug 2017
MAURO NON SA
Scritto da Piergiorgio |
Letto 3557 volte | Pubblicato in Il mio blog
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Ammette senza troppa difficoltà di essere ignorante in materia ma non si capacità del perché, e lo chiede con insistenza, ad emigrare, sbarcando sulle nostre coste, siano soprattutto persone giovani.

Tento inutilmente di fargli capire che è sempre stato così, che anche quanti in passato se ne andavano dall’Italia erano giovani e per dare forza alla mia argomentazione gli mostro un elenco di nomi tratti dalla foto di una pagina del registro di Ellis Island sulla quale sono riportati nomi di trentini, allora sudditi austriaci, con un’età media attorno ai vent’anni. Cha siano giovani e all’apparenza in buone condizioni fisiche gli appare una incongruenza. Dovrebbero scappare persone più anziane da situazioni di miseri o di guerra, insiste, oppure dovrebbero portarsi con loro anche quelle, conclude. Evidentemente non riesce a concepire che avvenga diversamente, che significhi compiere quei viaggi massacranti che intraprendono e come sia necessario, accanto al desiderio di raggiungere la meta agognata, anche possedere forza fisica e capacità di intrapresa che non sono alla portata di tutti.

ANNA, qualche informazione in più dovrebbe averla, se non altro perché non ha concluso gli studi alle elementari come Mauro e poi ha anche girato il mondo, sempre però e soltanto portandosi in luoghi meravigliosi, non certo alle periferie del terzo e quarto mondo. Lei si commuove realmente dinanzi a fotografie che documentano situazioni tragiche di bimbi ammalati e che muoiono di fame, tanto che non è insolito che posti qualche commento sui social che dicono: queste sono persone da aiutare e non queste altre, mostrando altre foto di giovani immigrati, a suo dire nullafacenti, perché cosi li immortala la fotografia che evidenzia.

GIOVANNA non perde occasione per prendersela, anche lei sui social, con l’Amministrazione cittadina che non farebbe mai abbastanza per contrastare la piccola criminalità e il degrado cittadino, specie in quella bella piazza principale che, sia detto per inciso, lei non frequenta mai, così come non frequenta i giardini pubblici nei quali avverrebbe lo spaccio. Le sue mete sono altre e dà per scontato che la realtà corrisponda in tutto e per tutto a quanto raccontano i giornali o i lettori più incazzati. La cosa curiosa è che ha completamente dimenticato, anzi rimosso dalla memoria, il tempo di quando, adolescente, quella piazza e quei giardini li frequentava, eccome!, e in compagnia di amicizia pericolose come affermavano incolleriti i genitori, e non a torto, visto che qualche canna su quelle stesse panchine se le era fumate pure lei, tra l’indignazione degli adulti di allora che mal sopportavano la sua e le altre presenze.

CARLO ci tiene molto alla forma e si direbbe, da come parla e scrive sui social, che tutto il suo mondo sia  ascrivibile al motto dio patria e famiglia. Per patria non si sa bene cosa intenda giacché, pur definendosi italiano non manca di sottolineare che lo è perché a suo tempo è stato conquistato ma che si stava meglio sotto l’impero asburgico, che certo lui non ha conosciuto, e a giudicare da come ne parla, pare non lo conosca che per sentito dire e in modo assai confuso e approssimativo. La famiglia tradizionale che tanto decanta e difende, a parole, perché a suo dire minacciata, la tiene tanto in considerazione che se ne è fatte due, avendo divorziato. Gli amici, pettegoli, affermano che anche adesso, avendone l’occasione, qualche avventura non se la nega proprio. Per quanto riguarda dio, meglio stendere un velo pietoso. È qualcuno, qualcosa che sta in alto al quale riservare qualche momento di devozione, ma senza esagerare, e che chiede difendere le sane tradizioni: il crocifisso esposto sulle pareti, l’albero di natale e già che ci siamo, pure il presepio, tutte cose che quei nuovi arrivati vogliono toglierci. Chissà chi glielo ha detto!

CRISTIANO va tanto orgoglioso del nome e ci tiene a dirti che è credente eppure di sinistra, ma non specifica quale. Lui è del parere, come va oggi per la maggiore, che si debba distinguere tra richiedenti asilo e migranti economici. I primi vanno certamente accolti e tuta l’Europa se ne deve fare carico, i secondi vanno respinti a casa loro. Con meno scuse di altri Cristiano è all’oscuro del fatto che il nostro Paese è tra i maggiori rivenditori di armi. Quanto ai così detti migranti economici forse non sa che non si tratta di persone che viaggiano con i trolley colorati al seguito, che vengono per lo più da paesi quali Somalia, Ciad, Camerun, Niger, Nigeria e altri paesi africani subsahariani nei quali la siccità iniziata sei mesi fa, ha prodotto la peggior crisi alimentare, a detta delle Nazioni Unite, dal 1945. La questione coinvolge 20 milioni di persone e 20 mila bambini rischiano di morire di fame nei prossimi mesi nel Corno d’Africa.

Un anonimo ha scritto che un ignorante non conosce l’enorme estensione della sua ignoranza. Un sapiente conosce la piccolezza del suo sapere. Dovremmo tutti quanti imparare a riflettere prima di sentenziare, soprattutto quando ci sono di mezzo persone con alle spalle sofferenze indicibili.

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