Ultima modifica Domenica 24 Aprile 2011 08:13
22 lug 2009
NOI CI MANDIAMO ASSOLTI
Scritto da Piergiorgio |
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E chissenefrega, dirà più di una persona, nel caso gli capitasse di ricordarsi di loro, in questa calda estate. Eppure esistono. Più come numeri che come persone. Appunto. Questo spiegherebbe il chissenefrega iniziale. Io, che pure mi considero soltanto una persona ordinaria, non riesco proprio a fare mio il disinteresse che è di tanti.

 Parlo di chi è in carcere. Stipati come sardine dentro celle che sanno così frequentemente di morte, oltre a scontare la giusta pena (nel caso di chi ha commesso davvero reato), ne subiscono una forse più grave ancora; supplemento non previsto dalla nostra Costituzione. Sono costretti alla inattività forzata e all’inedia. E noi ci mandiamo assolti, soltanto perché pensiamo di non aver mai sbagliato. Forse siamo stati soltanto più fortunati; forse non siamo stati presi in castagna. Fintanto che continueremo a ritenere normale che il carcere sia il luogo in cui confinare il disagio sociale, legare alla catena quanti ci dipingiamo come mostri, anziché l’estrema ratio che oltre ad assolvere alla difesa della società sia anche luogo vero di riscatto e redenzione per chi commette reato, non potremo dirci un paese civile: Con buona pace dei benpensanti, che magari non stanno dentro soltanto perché hanno capacità e mezzi per restarne fuori

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