Lc 14,38-42
38Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò . 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola.
40Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: "Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". 41Ma il Signore le rispose: "Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42ma di una cosa sola c'è bisogno . Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta".
L’ascolto, per essere autentico, implica sempre un prestare attenzione e farlo con interesse. L’atteggiamento di Maria, seduta ai piedi di Gesù, in ascolto della sua parola, è l’atteggiamento iconico del vero discepolo, ed è questa scelta di libertà la parte migliore che non le può essere tolta, perché frutto di una scelta responsabile, personale e non dovuta a qualche cosa di esterno come può essere un dovere o dovuta ad una consuetudine o fatta per pura cortesia, distrattamente, fingendo interesse verso l’ospite giunto in casa sua. E il nostro atteggiamento nei confronti del Signore che continua a parlarci attraverso la sua parola, qual è? Un ascolto abitudinario, distratto, fatto per dovere, opportunità, oppure per desiderio di apprendere perché produca in noi quella trasformazione in grado di farci sempre più simili a lui?