08 nov 2023
DIRITTI NEGATI
Scritto da Piergiorgio |
Letto 540 volte | Pubblicato in Il mio blog
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Non c’è che l’imbarazzo della scelta tra le notizie di segno negativo, se non tragiche altre volte, in questi nostri giorni autunnali.

Parlare di quanto è avvenuto e sta avvenendo in Israele e Palestina diventa ogni giorno più difficile perché mancano perfino le parole per dirlo, mentre sul fronte orientale l’altra guerra in corso, quella in Ucraina, pare al momento silenziata. Non sono invece silenti i sibili delle bombe, dei proiettili e l’urlo di chi continua a morire anche da quelle parti. Eppoi ci sono altre guerre sparse un po’ ovunque nel mondo, delle quali non ci arriva neppure il più flebile lamento, invocazione, richiesta di aiuto perché non CONTANO semplicemente. Eppure sempre di persone parliamo! Persone il più dele volte innocenti – donne, vecchi e bambini – che muoiono senza ragione, che muoiono innocenti. Di queste ultime abbiamo una vaga contezza perché producono migranti, richiedenti asilo e protezione umanitaria che tentano inutilmente di bucare muri, scavalcare reticolati, passare fossati e superare controlli polizieschi nel tentativo di giungere a salvezza in questa vecchia Europa dimentica del suo passato, dei valori a cui si ispira così tanto decantati e non praticati. È dentro questi scenari che si colloca l’ennesima trovata dei nostri governanti, spacciata dalla Presidente del Consiglio come innovativa e lungimirante modalità di gestione del fenomeno migratorio. Stando alle notizie al momento disponibili l’accordo fresco di firma con l’Albania prevede la costruzione in territorio albanese di centri di raccolta ed espulsione di migranti salvati in mare. Anziché farli sbarcare sul suolo italiano li si vorrebbe deportare, questo è il termine corretto, in territorio albanese; là rinchiuderli in spazi paragonabili ai nostri CPR per poi, con procedure accelerate definire chi e quanti possono venire in Italia e chi invece espulso. “Un progetto impraticabile e privo di basi legali”, lo definisce l’avvocato Fulvio Vassallo Paleologo, che si occupa attivamente nella difesa dei migranti.

L’organizzazione Medici Senza Frontiere denuncia come l’obiettivo non sia più solo quello di scoraggiare le partenze, “ma di impedire attivamente alle persone in fuga e a chi viene soccorso in mare di accedere in modo rapido e sicuro al territorio europeo, aggirando così gli obblighi di protezione e soccorso sanciti dal diritto internazionale e dalle Convenzioni europee”. Come sempre a pagare sono i più deboli. Ma c’è una cosa ancora più grave: provvedimenti come questo, e altri simili, vengono spacciati come provvedimenti avanzati di presa in carico, tempestiva valutazione  di chi ha diritto a vedersi riconosciuto lo status di rifugiato e quindi di essere accolto e integrato da noi. Verrebbe da augurarsi che tanti nostri politici e opinion leader che sentenziano seduti su comode poltrone in studi televisivi, provassero sulla propria pelle che significa essere disconosciuti nella propria singolarità e dignità di persone in cerca di aiuto e che significa essere rinchiusi in un CPR inascoltati, vessati e poi rispediti al paese di provenienza perché ritenuto, mentendo, sicuro.

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