Ultima modifica Venerdì 16 Giugno 2023 14:47
16 giu 2023
VERGOGNA INFINITA
Scritto da Piergiorgio |
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Non ci sono, non ci possono essere scuse di alcun genere per il naufragio avvenuto nel sud del Peloponneso che ha causato la morte, si ritiene, di almeno 600 persone.

A nulla valgono, se non a rendere ancora maggiore la vergogna che dovrebbero tutti indistintamente provare i responsabili politici dei paesi europei, il loro scaricare le responsabilità di quanto accaduto gli uni sugli altri. I ritardi nei soccorsi, l’attribuzione della responsabilità di chi doveva intervenire prima, durante o dopo è la farisaica ricerca di un capro espiatorio per non ammettere che è il modo con cui si è affrontato e si affronta l’ormai persistente fenomeno migratorio. Il non voler andare alle cause e il non fare quanto sarebbe necessario fare perché nessuno sia costretto a fuggire dalla propria terra a causa di povertà, violenze e guerra. C’è una cosa che dovrebbe essere impegno di tutti prima di qualsiasi discussione sul come agire una volta che i migranti sono giunti nei paesi di destinazione: soccorrerli sempre e comunque impedendo che avvengano tragedie come quella odierna che, ricordiamolo non è la prima, né l’unica e purtroppo, è da temere, non sarà neppure l’ultima. Ma questo impegno, questo proposito non c’è. Basta scorrere le dichiarazioni di tanti politici e governanti volti soprattutto a sostenere che “ci si deve difendere dall’invasione”. Gli stessi non esitano a mettere in pratica questi loro intendimenti legiferando in maniera tale da scoraggiare e impedire che quanti per ragioni umanitarie e di giustizia intervengono a salvamento di chi si mette in mare supplendo, come possono, a quanto dovrebbero fare gli stati. Le parole di commozione, le lacrime di chi, ricoprendo incarichi pubblici ad ogni livello, per quanto individualmente possano essere sincere, appaiono, oltre che tardive, irricevibili. Lo sono anzitutto per i morti, per i famigliari dei morti e per quanti si sentono interiormente indignati per queste ingiustizie che si ripetono con cadenze intollerabili. In questo naufragio si ritiene siano morti anche 100 stipati nella stiva e che con tutta probabilità al momento del disastro dormivano come dormono anche i figli di chi dovrebbe avere cura delle loro vite e siedono nelle stanze del potere. Anche il lutto nazionale indetto in Grecia dopo l’avvenuta tragedia sa di amaro; appare irriverente. No, signori di potere, non potete nascondervi dietro il vostro esibito dispiacere, né dirci che capite il dolore dei morti dei sopravvissuti perché siete anche voi padri e madri. Se davvero capiste agireste in modo diverso! Per questo io non vi credo. Fate ammenda, se ne siete capaci, e cambiate il vostro modo di operare. Le parole non ci bastano più.

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