21 gen 2014
SIAMO TUTTE CECILE KYENGE
Scritto da Piergiorgio |
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Ho ricevuto da un’amica e rilancio volentieri in questo mio spazio.

«Il fatto che una donna, cittadina italiana nata in Congo, come Cécile Kyenge, diventasse ministra della Repubblica con competenza in materia di integrazione ci era sembrato un ottimo segnale sia della presa di coscienza da parte della classe politica

della necessità del riequilibrio della rappresentanza politica femminile e di un’assunzione in positivo del cambiamento della nostra società in senso multiculturale sia della possibilità di vedere finalmente ridiscusse e archiviate le politiche per l’immigrazione indegne di un paese civile ascrivibili ai governi precedenti. Così purtroppo non è stato. Fin dall’inizio del suo mandato e praticamente senza interruzione la ministra Kyenge è stata oggetto di offese ed insulti razzisti intollerabili. Ultimamente, poi, con la Lega alla ricerca di diversivi di uscita da una crisi politica profonda, gli attacchi hanno assunto le caratteristiche di una sorta di stalking politico con l’obiettivo di svilire ed annientare oltre a lei anche il lavoro di sensibilizzazione che la ministra sta facendo, in incontri sul territorio, sul diritto alla piena cittadinanza per bambine e bambini nati in Italia e che qui vivono, studiano e giocano come tutti gli altri e sulla necessità di rivedere scelte precedenti, infauste e fallimentari, come l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, l’istituzione dei Centri di identificazione ed espulsione e la gestione inumana dei flussi migratori. Anche a causa di una classe politica piuttosto tiepida nell’assumere la difesa della ministra e poco determinata al cambiamento in materia, l’oggetto della discussione si è spostato dai necessari mutamenti da introdurre nel campo dell’immigrazione, al chiedersi se il razzismo, mascherato da posizione politica, sia legittimo e debba essere accettato. Pare infatti che ormai si sia pericolosamente dimenticato che, attraverso frasi e comportamenti carichi di pregiudizi, luoghi comuni, disprezzo e minacce, più o meno velate, si istiga all’odio razziale, reato peraltro punito dal nostro codice penale. Crediamo quindi spetti a noi tutte/i esprimere, prendendo posizione pubblicamente in prima persona, tutta la nostra solidarietà a Cécile Kyenge, il sostegno e l’apprezzamento per il suo lavoro, teso a ridare dignità a immigrate/i, la nostra indignazione per gli attacchi che subisce e il nostro rifiuto del razzismo e della cultura maschilista che ne sono alla base e che si traducono in una doppia discriminazione. Per questo invitiamo tutte/i a partecipare ad un flash-mob su questi temi in piazza Duomo sabato 25 gennaio alle ore 17».

COORDINAMENTO DONNE TRENTO ThEA GRUPPO DI TEOLOGIA FEMMINILE TRENTO- ROVERETO GRUPPO RAAB Chiediamo la disponibilità a sottoscrivere questo documento e quindi a partecipare alla manifestazione.

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