Ultima modifica Domenica 24 Aprile 2011 08:14
15 dic 2009
LA VIOLENZA, MAI!
Scritto da Piergiorgio |
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“Meglio essere violenti, se c'è violenza nel nostro cuore, che indossare il manto della non-violenza per coprire l'impotenza." (Karamchand "Mahatma" Gandhi). Sono in molti, in queste ore, ad indossare il manto della non violenza, dopo quanto accaduto al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Allora dobbiamo dirlo con schiettezza: non ci si improvvisa non violenti all’ultimo momento; per tornaconto, magari strumentalizzando un episodio esecrabile, soltanto perché viene colpito un esponente di spicco della vita pubblica. La politica, tutta, la politica, ma non solo, ha bisogno di fare una seria autocritica a questo riguardo. Prima ancora che le mani, bisogna disarmare i cuori.

 E in questo momento della nostra vita sociale e politica, sono molti i cuori che invece sono, eccome!, armati. La violenza, non è soltanto quella fisica. La violenza fisica è certamente la più ripugnante e schifosa; la più appariscente. Ma lo è anca la tracotanza. È violenza anche l’arroganza del potere che si esprime attraverso il disconoscimento dei diritti più elementari verso le persone, che trasforma il disagio sociale in reato, che stravolge il diritto costituzionale, che legifera a beneficio di pochi. Ghandi ci ha insegnato che la non violenza non va disgiunta dal dovere di affermare la cittadinanza alla verità. Se a colpire il Presidente del Consiglio fosse stato un immigrato, magari irregolare e pure con problemi psichiatrici, come l’autore del gesto, quale sarebbe il clima oggi nel nostro Paese? Come non comprendere che allora è conveniente per tutti non creare nemici inesistenti, criminalizzare chicchessia, operare perché tutti si sentano protetti e accolti; rispettati e tutelati? Se impareremo da quanto accaduto, che è condannabile e basta, a far fiorire un clima diverso, nel quale il dissenso non sia mai sopraffazione degli uni sugli altri e a non ritenere che bastino i numeri per stabilire cosa è giusto e vero, avremo fatto qualche passo avanti. Allora l’attestazione di solidarietà e l’augurio di pronta guarigione al Presidente del Consiglio oltre che doveroso è sincero, come è sincero l’augurio a tutti quanti perché quello che ci divide politicamente possa continuare ad esprimersi dialetticamente come è giusto che sia, senza con questo voler stabilire l’equazione: chi non la pensa come noi, è per forza di cose, solidale con chi ha colpito al viso Silvio Berlusconi. Personalmente rivendico il diritto a sostenere che la politica di questo governo non mi piace e non la condivido; che non mi piacciono tanti personaggi, compreso il Presidente del Consiglio, ma che questo non ha mai significato, né significa che provo odio o astio nei loro confronti. L’amore verso le persone, quello vero, non è mai adulatorio: né verso gli amici, né verso gli avversari. E quando si avanza un critica anche severa, se il nostro cuore è disarmato, è perché vorremmo che anche l’avversario apra gli occhi e veda più in là del proprio piccolo orizzonte.

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