22 mar 2023
Chi non onora il Figlio, non onora il Padre
Scritto da Piergiorgio |
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Ma Gesù disse loro: "Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco". 18Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

19Gesù riprese a parlare e disse loro: "In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. 20Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. 21Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. 22Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, 23perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.

24In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. 25In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. 26Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, 27e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. 28Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce 29e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. 30Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Quello che doveva essere motivo di gioia e di ringraziamento, la guarigione dell’ammalato infermo da trentotto anni, raccontata subito prima del testo oggi posto alla nostra riflessione, diventa, per gli avversari di Gesù, motivo di condanna. Tutto perché ha operato in giorno di sabato. Le persone religiose, i guardiani dell’ortodossia sono sempre più attenti alla forma che alla sostanza e questo impedisce loro di saper riconoscere l’inviato di Dio il cui agire è conforme al volere e all’agire del Padre che sempre opera, in ogni momento, per il bene dell’uomo. Il Padre, afferma Gesù, risuscita i morti e dà la vita, così il Figlio fa allo stesso modo. Quando però di Dio ci si fa un’idea propria si finisce con lo snaturare il volto autentico di Dio,  disconoscerlo quando si manifesta, perché nel nostro immaginario lo abbiamo rivestito di quelle fattezze che siamo soliti attribuire alla divinità e che sono funzionali a una visione di potenza e di prestigio. La vera conoscenza di Dio la possiamo conseguire soltanto facendoci imitatori del Signore Gesù; assumendolo come modello di vita, non nel senso di scimmiottarlo, ma lasciandoci guidare dal suo Spirito, in modo da compiere anche noi la volontà del Padre e non la nostra e divenire così espressione del suo amore per gli uomini tutti.

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