set 2007
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Piergiorgio Bortolotti, nella silloge “Sottovoce”, rivela una continua tensione a rappresentare un superamento lirico delle formulazioni che nascono da un attento sguardo rivolto alle vicende della vita, una propensione a focalizzare i “momenti sospesi nel vuoto” e, in ultima istanza, a fissare le illuminazioni nel trascorrere “gelido” del tempo.

…Nella poesia di Piergiorgio Bortolotti un ruolo fondamentale occupa la figura simbolica dell’ “Uomo sospeso”, come “funambolo” in perenne lotta con il vuoto della vita dove tutto è appeso ad un sottile filo: un minimo gesto, un lieve errore, uno spostamento incauto ed è subito spezzato. La vita comporta dover fare i conti con le speranze deluse, con le ferite subite e inferte, con gli abbandoni e i sogni “sconfinati”: occorre gettarsi nel profondo delle cose nascoste per farle emergere immaginare lampi di luce dentro gli sguardi opachi… …La vita si rinnova di continuo… (Massimo Barile)