20 ago 2017
LETTERA APERTA A UN GIOVANE JIHADISTA
Scritto da Piergiorgio |
Letto 3643 volte | Pubblicato in Il mio blog
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Osservando il tuo volto di giovane sorridente, così come compare dalle foto sui giornali, non posso non chiedermi cosa ti abbia portato ad imboccare una strada sena ritorno che ti ha portato alla morte, trascinando con te vittime innocenti: donne uomini, bambini.

Ancorché a fatica, posso comprendere il risentimento e perfino l’odio che può sorgere in una persona (nessuno di noi ne è a priori immune) per uno sgarbo o un’offesa ricevuta. Ma come si possa  arrivare ad odiare indistintamente una moltitudine di persone, solo perché giudicate diverse da noi, mi è incomprensibile; tanto più considerando che personalmente non ti hanno fatto torto alcuno. Chi ha baccato la tua mente, portandoti a considerarle meno che cose ha una responsabilità enorme, luciferina. Immagino che i tuoi, i vostri cattivi maestri (e mi fa orrore definirli con un termine così nobile) non si propongano in prima linea in questa vostra assurda guerra. Mandano avanti voi, carne da macello, gloriandosi e fregiandosi di meriti che non hanno e non hanno mai posseduto. Il fanatismo, che è entusiasmo cieco e smodato, si nutre di intolleranza e acritica sottomissione a una fede religiosa o politica, ha sempre avuto bisogno di giovani come te. Quando si è giovani, l’ho provato anch’io, è facile, mancando di esperienza, lasciarsi divorare da quello che può apparire come sacro furore per ciò che ci appare ingiusto o inaccettabile. E di cose ingiuste nel mondo ce ne sono davvero tante. La violenza non ha mai reso migliore il mondo. Talvolta è stata inevitabile per sconfiggere regimi oppressivi e crudeli, ma mai ha reso migliori le persone. Ovunque è stata agita ha solo creato ferite così profonde che segnano ancora oggi tantissime persone in ogni parte del mondo. Se ti fosse stato concesso di conoscere un po’ più la storia, ma anche la tua religione, se avessi potuto stare a sentire persone sagge, responsabili e amanti della pace, forse avresti potuto formarti un’opinione meno settaria. Forse avresti fatto scelte diverse e migliori. Invece ti hanno spinto a sacrificare la tua vita in nome di ideali fasulli, menzioneri, gettando nel lutto e nel dolore tante persone, compreso chi ti ha generato. E una cosa che non ti hanno mai detto, i tuoi mentori, è che fino ad ora la maggior parte dei morti ammazzati da parte vostra, che dite di voler combattere il nemico, identificato con tutti gli occidentali, sono da annoverare tra i tuoi correligionari. Come te lo spieghi? Il fanatismo vostro e di chiunque, anche tra noi usa o userebbe lo stesso criterio di valutazione, è come una spirale che porta sempre più in basso, facendo retrocedere, se mai dovesse prevalere, l’umanità ai tempi peggiori della sua esistenza. La via del confronto dialettico, della lotta politica, del cambiamento democratico e del progresso nella libertà è molto più faticoso e dispendioso della lotta armata. E anche se richiede tempi più lunghi, produce frutti migliori. Ma chi ti ha insegnato e riempito la testa di miti del passato mai esistiti, non vuole le cose migliori di come vanno ora e ha interessi che se realizzati metterebbero anche te, ultimo dei combattenti, in una situazione di vita insopportabile, della quale dovresti amaramente un giorno pentirti. I tuoi capi ti definiscono martire, cioè testimone, ma testimone di che? Il testimone è colui che testimonia la propria fede o ideale nonostante la persecuzione. Ti hanno fatto strumento di persecuzione e testimoni di morte non lo si può essere, sarebbe un controsenso. Perciò sei solo un vuoto a perdere. Nonostante tutto continuo a credere che prevarrà  la vita e il bene. Saranno ricordate le vittime della tua disperata sorte. Di te non rimarrà neanche il ricordo. Valeva la pena sprecare così tua giovane esistenza?

 

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