Ultima modifica Domenica 24 Aprile 2011 08:13
31 mag 2010
IL PREZZO DELLA PACE
Scritto da Piergiorgio |
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Dieci o diciannove che siano i morti, sono sempre tanti; troppi. Anche se ci fosse stato un solo morto, sarebbe di troppo. Troveranno certamente anche della giustificazioni a quanto avvenuto, e questa sarà l’ennesima dimostrazione che il potere, qualunque esso sia, non accetta mai di mettersi in discussione. I pacifisti, o meglio, quanti lottano attivamente per cercare di lacerare il velo dell’ipocrisia che tante volte e in tante parti del globo terrestre cerca di nascondere le innumerevoli ingiustizie che si consumano quotidianamente, sono tutt’al più tollerati, se e in quanto se ne stanno buoni, buoni e si limitano a qualche manifestazione di circostanza.

 Quando però, rischiando in prima persona, intendono appunto andare oltre la denuncia e porre in atto gesti concreti, allora sono trattati alla stregua di qualunque nemico in armi. Quanto accaduto al largo di Gaza, oggi, comunque si siano svolti i fatti, è di una gravità enorme, ma è solo il segno dell’arroganza di chi ritiene che la difesa del proprio punto di vista sia assolutamente fuori discussione. Non è importante che sia avvenuto ad opera di israeliani, piuttosto che di soldati di un altro paese. Quando anche la persona inerme diventa possibile oggetto di intervento militare, significa che abbiamo davvero passato la misura. Non è la prima volta che accade nella storia e purtroppo non sarà neanche l’ultima. Mi auguro che il sangue versato non sia occasione perché ne scorra dell’altro. Che quanti hanno responsabilità politiche sappiamo fare un passo indietro; che quanti hanno l’autorità per richiedere che sia fatta piena luce su l’accaduto, la esercitino fino in fondo; che quanti sono responsabili della mattanza siano puniti e, soprattutto, che il sangue versato oggi, possa rappresentare l’inizio di un ravvedimento di tutti coloro che hanno responsabilità in merito ad un processo di pace fra israeliani e palestinesi, fermo ai nastri di partenza, e possa veramente attuarsi, nella giustizia e nella verità.

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